martedì 28 giugno 2011

Vieni a Siena. Se non ora, quando?

Che c'era tanta strada ancora da fare l'avevamo detto.. facciamo anche questa: andiamo a Siena.
Il 9 e il 10 luglio appuntamento alle donne di se non ora quando da tutta Italia: per fare il punto, conoscersi e confrontarsi.
Sul blog dedicato all'evento, che trovate QUI, info organizzative per il viaggio, sistemazioni eccetera.

domenica 26 giugno 2011

Napoli: appello delle donne. Associazioni ambientaliste, cittadini, Comuni solidali: rispondete

Un appello ufficiale NON è ancora partito. Ma su fb le donne di tutta Italia si consultano freneticamente alla ricerca di strategie con cui venire in soccorso alla città di Napoli, contro l'assedio a colpi di rifiuti a cui la sta sottoponendo la CAMORRA. Un assedio che si fa sempre più stretto, in attesa che anche il nuovo sindaco (come tutti hanno SEMPRE dovuto fare), si decida a VENIRE A PATTI pure lui.
E l'idea che sta emergendo non è stupida: iniettare nella cittadinanza gli ANTICORPI della fiducia, attraverso azioni sinergiche che, partendo dal basso, si incontrino con le misure delle istituzioni.
Sembra oscuro, e invece è chiarissimo
La proposta delle donne, molto SIMBOLICAMENTE, parte da una pagina del NORD: la pagina "Donne per Milano". Queste, lungi dal gridare contro le colleghe terrone, si precipitano a consultarsi con loro, mettendosi a disposizione. Loro sanno che l'odio nord/sud è una vecchia arma del divide et impera. E chi vuole imperare in Italia? La mafia. 
E contro questi poteri propongono così una vecchia metafora, in cui il pistolero che sa di poter uccidere il leone con la pistola è la camorra che tiene le sue armi puntate contro le istituzioni. Ma se saranno le FORMICHE ad attaccarlo, sarà lui a non avere scampo
Per riassumere, le donne si rivolgono a molti interlocutori, a tutto tondo, chiedendo:
1. CARE ASSOCIAZIONI: lanciate per favore una giornata nazionale "Puliamo Napoli", una grande giornata del volontariato, in concerto con il Comune di Napoli
2. CARA STAMPA (indipendente): per favore lancia e sostieni una grande campagna di informazione e di sostegno militante alla battaglia di Napoli contro i rifiuti, cioè (al momento) alla madre di tutte le battaglie dei cittadini contro le mafie
3. CARI ITALIANI, accorriamo con ramazza e crestina a dare una mano ai nostri fratelli napoletani
4. CARI COMUNI virtuosi e non conniventi, aderite INVIANDO per qualche giorno i vostri mezzi ad aiutare
5. CARE AMSA delle città democratiche del Centro e del Nord: dite QUANTE tonnellate di monnezza sareste disposte ad accollarvi per alleviare la sofferenza di Napoli, e ATTIVATEVI per accoglierle
6. CARI NAPOLETANI, sentite tutto il nostro calore e iniziate ad avere assoluta fiducia nel VOSTRO potere di sfuggire alle maglie della camorra: RIBELLATEVI, organizzatevi, sostenete il vostro nuovo sindaco.
7. CARI TUTTI, facciamo tesoro di questa terribile esperienza per CAMBIARE da subito mentalità e stili di vita, per sconfiggere l'ignoranza, per sprecare MENO, per riciclare TUTTO. 
Bene.. voi avete idee migliori? Noi NO.

sabato 25 giugno 2011

Tutti i paesi odiano le donne. Alcuni ancora di più.

Nella classifica stilata da Trust Law:
1. medaglia d'oro all'Afghanistan per le sofferenze inflitte alle donne
2. argento il Congo
3. bronzo al Pakistan
4. al quarto posto l'India
5. al quinto la Somalia.
La Somalia dovrebbe essere la più "blanda" dei 5 - dato che è ultima in questa classifica degli orrori: ed è anche il paese che condanna la quasi totalità delle sue donne alla tragedia dell'infibulazione. Possiamo dunque immaginare il resto...

lunedì 20 giugno 2011

Voci di donne sul conflitto Palestina/Israele e in risposta all'appello della società civile di Israele per la fine dell'occupazione

Sempre più vitale la tematica palestinese, insieme all'urgenza di sollevare un popolo da una tragica occupazione, porta con sè tutte le implicazioni di guerra che ci riguardano tutti.
E' dunque nell'interesse di tutti sforzarsi di portare contributi di pace.
Il problema di un contributo femminile alla questione è sollevato da QUESTO POST, a cui vi rimandiamo.
Infatti il post (che si rivolge anche ai giovani e a tutti quelli che stanno sperimentando la partecipazione diretta alla vita politica tramite la rete), chiede, più o meno: COSA ABBIAMO DA DIRE NOI DONNE?
Sull'argomento vi segnaliamo che recentemente la proposta di Obama, di tornare consensualmente ai confini del 1967, dopo essere stata gelata da Netanyahu, è stata raccolta e rilanciata da quella che, anche in Isarele, si chiama la "cittadinanza attiva": cittadini impegnati per il progresso sociale e politico del loro Paese. Questo il loro comunicato:

Appello a riconoscere uno Stato Palestinese sulla base dei confini del 1967
Noi, cittadini di Israele, invitiamo l'opinione pubblica a sostenere il riconoscimento di uno Stato democratico Palestinese come condizione indispensabile per giungere alla fine del conflitto e ottenere confini concordati sulla base della situazione del 1967.
Il riconoscimento di tale Stato Palestinese è vitale per l'esistenza stessa di Israele. E' l'unico modo per garantire la risoluzione del conflitto attraverso negoziati, per prevenire lo scoppio di una altra fase massiccia di violenze e il rischio di un isolamento di Israele nel mondo. Una riuscita applicazione degli accordi richiede due leadership, quella israeliana e quella palestinese, 2 soggetti che si riconoscano a vicenda, scelgano la pace e ad essa si considerino vincolati.
Questa è l'unica politica che lascia il destino di Israele e la sua sicurezza nelle sue proprie mani. Qualsiasi altra politica è in contraddizione con le promesse stesse del sionismo e con il bene del popolo ebraico.
Noi sottoscritti invitiamo quindi qualsiasi persona, che aspira alla pace e alla libertà per tutte le Nazioni ad unirsi a noi nel dare il benvenuto alla Dichiarazione di Indipendenza Palestinese e nel sostenere gli sforzi dei cittadini dei due Stati per mantenere relazioni pacifiche sulla base di confini sicuri e di buon vicinato. La fine dell'occupazione è condizione fondamentale per la liberazione dei due popoli, l'applicazione della Dichiarazione di Indipendenza di Israele e un futuro di pacifica coesistenza. (Fonte: la verità vi prego sull'amore, ripreso da Haaretz.com)

Tra i numerosi firmatari dell’appello ci sono personalità israeliane di grande rilievo che provengono non solo dagli intellettuali, ma anche dai ranghi dell'esercito, della politica e dell'imprenditoria.

Noi troviamo giusto e necessario sostenere la richiesta di aderire. 
Pensiamo vitale, da un lato, che queste forze alimentino una trasformazione profonda della politica di Israele a partire dall'interno, e che allo stesso modo la società civile palestinese porti il suo contributo di rinnovamento e di pace al Governo della Palestina.

Nella foto due famose amiche: Samar Sahar (palestinese, direttrice di orfanotrofio) e Angelica Edna Calò Livnè (educatrice e giornalista israeliana). Sotto: un video della campagna di "Coalition of women for peace".

lunedì 13 giugno 2011

Milano delle donne e verde: grazie Giuliano, grazie milanesi

A Milano una rivoluzione femminile ed ecologica
ECCOLO: il 50% di donne promesso (e mantenuto) dal nuovo Sindaco Giuliano Pisapia.
Maria Grazia Guida:
Vicesindaco con deleghe a Educazione e Istruzione, Rapporti con il Consiglio comunale, Attuazione del programma
Daniela Benelli:
Area metropolitana, Decentramento e municipalità, Servizi civici
Chiara Bisconti:
Benessere, Qualità della vita, Sport e tempo libero,
Lucia Castellano:
Casa, Demanio, Lavori pubblici
Lucia De Cesaris:
Urbanistica e Edilizia privata
Cristina Tajani:
Politiche per il lavoro, Sviluppo economico, Università e ricerca.

Gli uomini:
Stefano Boeri:
Cultura, Expo, Moda e Design
Franco D'Alfonso: Commercio, Attività produttive, Turismo e Marketing territoriale
Marco Granelli: Sicurezza e coesione sociale, Polizia locale, Protezione civile e Volontariato
Pierfrancesco Majorino: delega su Politiche sociali e servizi per la salute
Pierfrancesco Maran: Mobilità, Ambiente, Arredo urbano, Verde
Bruno Tabacci: Bilancio, Patrimonio e Tributi.

Il sindaco avrà le deleghe a Partecipate, Innovazione, Risorse umane e organizzazione, Giovani, Agenda digitale, Sistemi informativi, Avvocatura, Facility management, Comunicazione e Sistema di gestione della qualità. Ha inoltre presentato i
due speciali organi consultivi affidati a Valerio Onida (Garanzie civiche sui processi amministrativi e la trasparenza delle nomine) e a Piero Bassetti (consulta per l'internazionalizzazione del sistema Milano).
Nel frattempo i milanesi sono andati a votare per i quesiti referendari: a Milano, oltre ai 4 quesiti nazionali, erano previsti 5 referendum consultivi per l'ambiente. E già nella prima giornata di votazione il quorum per i quesiti cittadini è stato raggiunto; la Città si prepara a una rivoluzione ecologica di grandissima portata.
Una rivoluzione delle donne, e una rivoluzione ecologica: del resto, che le due cose vadano insieme lo troviamo assolutamente fisiologico; non credete?

lunedì 6 giugno 2011

Posta per Giuliano. Ancora??!!

Vi invitiamo a leggere la lettera rivolta al Sindaco di Milano uscita oggi sul blog di Marina Terragni. E anche l'immediato contrappunto che fanno le donne che la raccolgono e la rilanciano.
Ma soprattutto speriamo che tutto ciò vorrà leggere e meditare anche lui.
Anche se è travolto da valanghe di sollecitazioni e missive. Uno dei prezzi del fare politica davvero insieme alla gente, in contatto diretto e continuo. Questa volta la "gente" è la cittadinanza femminile (che tanto dà ultimamente in politica, e dunque è giusto che poi voglia verificare e chiedere conto): una parte su cui ruota buona parte del programma del neosindaco. E il problema sul piatto è serio: "criteri di selezione della squadra di governo della città".
Chi è in cerca di una poltrona per me è già fuori. Ha dichiarato Giuliano.
Sappiamo quanto il poltronismo partitico sia difficile da sradicare. Ma il nuovo Sindaco ha bisogno della nostra fiducia. Un commento alla lettera ne rafforza i concetti: "deve prevalere il rispetto e la fiducia per l’autonomia delle scelte che si appresta a fare Giuliano Pisapia. E dunque è bene che questa fiducia ora prevalga ANCHE sulla legittima preoccupazione per i segnali che parlano di vecchi metodi (..). Ma è bene che chi deve sapere sappia che una volta fatta la Giunta, se questa dovesse risultare una delusione per metodo e merito delle scelte fatte, poche saranno le donne che resteranno in silenzio contrito.
Alla proclamazione della squadra di governo ci potrebbe essere da festeggiare (..) Se non fosse così, ci saremo lo stesso. Per fare molto rumore. E non per nulla".

Ma speriamo di no. festeggiare è tanto bello. ultimamente.

Per la prima volta una donna alla direzione del NYT

Ammetterete che già il titolo - per la prima volta una donna alla direzione del NYT - ha un che di imbarazzantemente retrogrado. Ma il mondo è così: INDIETRO. E per fortuna che almeno questa 'prima volta' è arrivata.
Scrive ilsitodelledonne.it: il New York Times si trova a confrontarsi con la perdita di abbonamenti e la sfida del web-journalism. Così quando il precedente direttore Keller ha deciso di lasciare per dedicarsi esclusivamente alla carriera di giornalista, l’editore del New York Times non ha perso tempo. Ha nominato la vice di Keller direttrice della testata, senza perdere tempo a pensare se ci fosse una figura maschile altrettanto valida. Si è messo davanti a tutto il bene dell’azienda senza nessun pregiudizio.
E così avete conosciuto un nuovo "sito delle donne" e Jill Abramson, la nuova direttrice del NYT.
E dobbiamo anche confermare che, essendo qui ancora bene impastoiate nei pregiudizi della gerontocrazia maschile, noi delle quote rosa abbiamo ancora bisogno.

domenica 5 giugno 2011

Giù le mani dai fondi generati dall'aumento dell'età pensionabile delle donne: un nuovo appello chiama le donne a firmare e a mobilitarsi

E’ in atto un grave furto alle donne italiane, che rischia di passare inosservato.
Il Governo, con l'aumento dell’età pensionabile delle donne nel pubblico impiego (come da standard europei), si era impegnato ad utilizzare i risparmi che ne derivano - 4 miliardi circa in dieci anni - per interventi dedicati a favorire l’inclusione delle donne nel mercato del lavoro, per la conciliazione fra tempi di vita e tempi di lavoro e per il fondo non autosufficienza.
Quattro miliardi nei primi dieci anni e, dopo, 242 milioni di euro a regime ogni anno: sono cifre che mai le donne italiane hanno potuto anche solo sognare.
Dobbiamo difendere questo tesoro: consentirebbe alle donne italiane e a tutto il Paese di rimettersi in marcia verso gli obiettivi europei, non solo in termini di equiparazione femminile, ma anche di crescita economica.
L'Italia stenta a crescere e non può quindi ignorare ciò che è universalmente riconosciuto: il miglior ricostituente per lo sviluppo è un tasso di occupazione femminile elevato.
4 miliardi in dieci anni per 4 obiettivi:
• un programma pluriennale di investimento pubblico e tracciabile dei “nostri” quattro miliardi
• più servizi per la conciliazione di tipologia diversificata
• più misure a favore dell’inclusione delle donne nel mercato del lavoro a tutti i livelli
• chiara identificazione dei rappresentanti politici e sindacali che realmente si impegnano a sostenere il programma per le donne italiane
Invitiamo a firmare questo appello e a mobilitarsi per una azione politica – pubblica e visibile - contro un furto insopportabile per le cittadine di questo paese, irreparabile se dovesse giungere a compimento. Persi questi soldi, sarebbe davvero difficile continuare a parlare di misure per la conciliazione e politiche di inclusione femminile.
Questo appello, che parte da un gruppo di associazioni femminili molto variegato, sarà presentato a Roma, in conferenza stampa, martedi 7 giugno.
Se desiderate sottoscriverlo inviate una mail a: segretariapod@gmail.com

sabato 4 giugno 2011

Referendum: la campagna sale dal basso

Meno di una settimana! E per promuovere i referendum , boicottati dalle reti nazionali, solo la nostra forza di formiche. Come sempre l'esercito di facebook si mobilita e mentre si scatena la creatività spontanea il primo invito è di "cambiare l'immagine del profilo". Sulla pagina "Donne per Milano" è comparsa una galleria di immagini fra cui scegliere.. potete andare a vedere; intanto noi ve ne proponiamo 3.