La notizia è stata pubblicata sul Corriere il 19 aprile, a firma Elisabetta Soglio. Eloquente ed essenziale, il post di Marina Terragni fa il punto sulla designazione dei partecipanti ai tavoli tematici per l'Expo:
1. all' Accoglienza: 4 maschi2. alle Infrastrutture: 4 maschi
3. all' Energia: 4 maschi
4. al Credito: 6 maschi
5. all' Agroalimentare: 5 maschi
6. alla Salute: 6 maschi
7. alla Cultura: 5 maschi
8. al Non-profit: 4 maschi
9. ai Giovani: 3 maschi.
(un tavolo tematico "donne" o "condizione femminile" nemmeno esiste, probabilmente perché qualche straccio di figura femminile almeno per questo era indispensabile, ma di donne competenti come si sa non se ne trova).
TOTALE (si direbbe): 41 maschi (e argomenti da milioni di euro) contro ZERO donne - Ora:
1. ci sembra incredibile; probabilmente i partecipanti ai tavoli sono di più... e forse la notizia va corretta; ma se è esatta il dato è veramente inquietante;
2. per verificarla abbiamo cercato approfondimenti in rete: da NESSUNA PARTE, però, si trova l'elenco dei nomi. Inspiegabilmente l'Expo tiene segreto un dato che interessa tutti e che avrebbe dovuto essere pubblicato, nei dettagli, fin dall'esordio dei tavoli, un anno fa;
3. dato che i soli dati pubblici che abbiamo sono quelli dell'articolo della Soglio, per ora a questi dobbiamo fare riferimento.
Comunque l'improvvida consuetudine ad escludere le donne ha causato un altro passo falso che fa proprio gridare ai conti senza l'oste... giusto perciò farci vive subito e presentare un conto anche noi, ma questa volta fatto da noi: diamo l'Expo a un paese civile. La lettera proposta da Marina Terragni e Lorella Zanardo la trovate QUI.
Resta un dubbio: è DAVVERO dell'Expo l'organizzazione dei tavoli? e se non lo è, che struttura esattamente è, e a cosa serve? sono davvero "quelle" le persone che partecipano? ma non erano centinaia? perché il sito ufficiale non ne parla? perché non esiste la più elementare trasparenza che ogni cosa di interesse pubblico esigerebbe?