giovedì 27 settembre 2012

Laura Puppato: il Premier che vorremmo

Grazie alla candidatura di Laura Puppato, con le primarie del PD si sta aprendo una sorta di STARGATE che potrebbe catapultarci un altro pianeta. Come tutti i varchi verso altre dimensioni si apre per un istante e non sai mai se beccherai l'istante giusto per entrarci. Ma di certo l'istante giusto per provarci è ADESSO. Ma NON certo con Renzi né con altri maschi. Donne della rete diamoci da fare. 
Il 5 settembre un post apparso sulla pagina fb della rete delle reti diceva: 
"Basta. QUI le candidate non ci sono, ma è anche che le candidate" non basterebbero. Qui ci vuole un cambiamento alla radice, una formazione veramente nuova, per rinnovare in modo radicale il modo stesso di pensare e intendere la politica. Per un VERO CAMBIO DI PARADIGMA. Cosa ne dite? chi si fa avanti? ma soprattutto quali sono secondo voi le vere chiavi di lettura da assumere? e le sfide più importanti da cui partire?" 
Bè, ora la candidata C'E'... anche se sorge da un normale partito. Ma forse anche per questo è ancora più straordinaria, perché stranamente sembra che riesca a nuotare libera, pur stando in un partito, fuori dalle correnti; e risponde praticamente a tutti i pre-requisiti richiesti da tutte noi, le donne impegnate per i diritti delle donne e per una politica nuova.



lunedì 17 settembre 2012

La miseria di un matrimonio pieno di violenza in una poesia per il telefono Rosa


Non m’importa che tu vada a puttane
in fondo chiami puttana anche me
sotto lo stesso tetto ogni giorno
strappandomi di mano le camicie
buttando la mia cena dentro al secchio
cercando un compare in nostro figlio
che ridacchia delle mie cosce gonfie
e del mio culo troppo grosso.
Non m’importa    
sotto lo stesso tetto 
gli inferni s’inabissano
le parole si confondono 
livide rabbiose unte
come le mie mani 
che alla domenica controlli
perché nessuno veda lo sporco 
che mi hai infilato a forza nelle unghie. 
Non mi aspetto nulla
sotto lo stesso tetto 
è tutto lecito e anche logico come
la vergogna 
ospite nella stanza delle scope
non ha altro posto dove andare 
e lo sciacquone copre il suo lamento 
si mischia alle tue urine.
Ed ora stendo le lenzuola a pizzi del mio corredo
e impreco su mia madre e sulle donne e su me stessa
e sui letti su cui dormi veloce con la schiena sudata
lontano da questo tetto in cui hai murato il mio cuore
Questa poesia, sulla miseria di un matrimonio pieno di violenza, è stata offerta dalla poetessa romana Paola Musa al Telefono Rosa. Mercoledì 19 settembre 2012, h. 16, la presentazione, con Maria Gabriella Carnieri Moscatelli, Presidente di Telefono Rosa. “Il fenomeno della violenza sulle donne è sotterraneo e in crescita, e sempre più vittime cercano ascolto, e aiuto. Sono migliaia le richieste di aiuto. Le periferie i contesti più vulnerabili: servono politiche di integrazione e promozione culturale”.
L'evento sarà presso la Sala Peppino Impastato, al Palazzo Valentini, via IV novembre 119 A. Per info: albeggi@libero.it

mercoledì 12 settembre 2012

L'orrore non cura lo stupro: i paladini che NON vogliamo

La storia ha già fatto il giro del mondo: in Messico, il paese diventato famoso per i femminicidi di massa, un ragazzo accusato di stupro è stato sequestrato, evirato e crocifisso a insegne stradali con un biglietto: "così finiscono gli stupratori". Ma non è niente di cui rallegrarsi. Ha tutta l'aria di una schifosa operazione di marketing, messa in opera da una banda di narcotrafficanti che intendono sfruttare l'odio e il senso di rivalsa che miriadi di stupri seminano senza sosta fra la gente, per conquistarsi un consenso popolare con cui rinsaldare il proprio potere nelle guerre fra clan. Seminando un orrore in tutto simile a quello dei femminicidi e degli stupri stessi.
Ma l'orrore non cura l'orrore. Torture e ostentazioni di altra macho-violenza ne sono solo l'altra faccia. Statisticamente, le donne non tendono affatto a essere sanguinarie; e non siamo nemmeno stupide. Certi "vendicatori" ci fanno vomitare. State alla larga sciacalli, non sono questi i paladini che vogliamo.



venerdì 7 settembre 2012

La RAI e il martellamento mediatico su Miss Italia

Domenica 9 settembre, h. 17 a Milano, davanti alla sede della Rai, flashmob di protesta contro la martellante promozione di un'immagine della donna ridotta ad oggetto sessuale. Ci uniamo all'invito di Donne in Quota a respingere questo utilizzo del servizio pubblico:

La Rai dedica ampio spazio all’elezione di Miss
Italia, passerella di adolescenti da soppesare e premiare in funzione di un modello unico di donna: ben 5 appuntamenti su Rai 1, di cui 2 in prima serata il 9 e 10 settembre. Il servizio pubblico televisivo ha il dovere di riservare altrettanta visibilità anche ad altri modelli di donna: quelle che vanno nello spazio, scendono in miniera, siedono in cattedra e nei tribunali, coordinano ricerche, operano negli ospedali, dirigono film e aziende, fanno politica, vanno in ufficio e contemporaneamente si occupano dell’organizzazione e del bilancio familiare.
Per questo chiediamo con forza alla nuova Presidente della Rai Anna Maria Tarantola di applicare immediatamente i 13 nuovi emendamenti sull’immagine della donna contenuti nel Contratto di Servizio Pubblico 2010/2012 sottoscritto in data 6.4.2011 tra la Rai e il Ministero dello Sviluppo Economico. Citiamo in particolare l’art.9/L’offerta televisiva in cui la Rai ha l’obbligo di produrre: “trasmissioni idonee a comunicare al pubblico una più completa e realistica rappresentazione del ruolo che le donne svolgono nella vita sociale, culturale, economica del Paese, nelle istituzioni e nella famiglia”. Per adesioni scrivere a info@donneinquota.org

Vi invitiamo anche a partecipare all'evento su fb che trovate qui, e a diffonderlo.

mercoledì 5 settembre 2012

Oggi su facebook: davvero delirante chiedere alla politica un cambio di paradigma?

Oggi sulla pagina facebook della Rete delle reti è spuntato questo dibattito, che riassumiamo con una schermata. Non risulterà tutto leggibilissimo, facciamo perciò una breve descrizione. La pagina chiede: "Basta. Qui le candidate NON ci sono, ma è anche che le "candidate" non basterebbero. Qui ci vuole un cambiamento alla radice, una formazione veramente nuova, per rinnovare in modo radicale il modo stesso di pensare e di intendere la politica. Per un vero CAMBIO DI PARADIGMA. Cosa ne dite? chi si fa avanti? ma soprattutto: QUALI sono secondo voi le vere chiavi di lettura da assumere? e le sfide più importanti da cui partire?" Riportiamo poi per intero un paio di commenti:
per me al primissimo posto una serie di obiettivi che sono tutti strettissimamente interlacciati fra loro, ognuno è una faccia dell'altro, e solo affrontati tutti in modo collegato possono produrre- appunto - il "cambio di paradigma": 1. lotta alla CORRUZIONE; 2. interventi URGENTISSIMI per correre al riparo del degrado ambientale di cui NON sappiamo abbastanza; 3. ribaltamento dell'economia sul primo obiettivo della sostenibilità 4. partecipazione attiva delle donne almeno al 50%; 5. corretta INFORMAZIONE e corretti strumenti di partecipazione (questa è la parte più difficile ovviamente, ma ognuno di questi obiettivi è condizione stessa di tutte gli altri). Vivo sulla luna?
• che riceve questa risposta: Condivido e sottoscrivo questo manifesto programmatico! Non si può stare a discutere sul fatto che i tempi non sono maturi, di questo passo ci ritroveremo con neanche una parlamentare al governo. I movimenti devono unirsi sulle tematiche comuni, fare "cartello" (uso il termine con accezione positiva) e portare in parlamento rappresentanti degni di questo nome. Un tentativo va fatto, perchè secondo me non possiamo stare più a guardare. Ogni gruppo/movimento/comitato ha alcune tematiche su cui si batte e dovrebbe redigere un proprio manifesto programmatico. Poi in un Forum Nazionale, che potrebbe anche essere organizzato in streaming, con skype eccetera (usando insomma tutti i mezzi che ci consentono di comunicare), i movimenti dovranno incontrarsi e discutere sui punti comuni per redigere un manifesto nazionale dei movimenti. E' l'unico modo per sparigliare le carte della politica e apportare un contributo nuovo e potremmo anche convincere altri candidati (nei partiti tradizionali) a sottoscrivere il nostro manifesto nazionale comune, in modo che si impegnino su alcune tematiche per noi essenziali. Non c'è più tempo da perdere!"
• e quindi: "forse si potrebbe fare un manifesto programmatico che - senza vincolare nessuno a un preciso "partito" o movimento, possa essere sottoscritto, e adottato, per diventare parte integrante dei programmi dei diversi gruppi, liste civiche eccetera che vi si riconoscono. Deliro? mi viene sempre questo dubbio O.O".
Si, com'è che delle semplici cose sensate, e così imprescindibili! ci sembrano così impossibili da rasentare i deliri? Sono elementi così basilari, di un qualunque programma decente, che la prima cosa che vien da dire è che siano banali. Ma allora perché queste questioni nessuno le pone?? perché nessuno le pone al centro del proprio impegno? nessuno! 
Tranne il Movimento 5 Stelle che però non convince tutti, e tantomeno le donne; per ragioni richiamate indirettamente anche da questo post, qui: "Ci serve un nuovo movimento. Nuovo anche rispetto a chi si propone come tale, ma che della politica distruttiva mantiene i toni e una relazione pericolosa con il conflitto come fosse un valore, quando invece è precisamente il costante ricorso al conflitto quel tilt che impegna gli esseri umani a combattersi costantemente, gli uni contro gli altri, come cellule cancerose in un organismo stremato".
Allora, forse dovremmo cominciare a pensare a tutto ciò seriamente. Non eravamo nate, noi, sull'esigenza di un nuovo modo di far politica? e non era esattamente su questo, che tanta parte del movimento delle donne si era risvegliato e rimesso in gioco? Pensiamolo davvero, questo MANIFESTO PROGRAMMATICO sui cui punti invitare i partiti a esprimersi. Anzi, sui quali ESIGERE RISPOSTE, forti e chiare.