sabato 26 marzo 2011

Vogue contro l'anoressia? la colpa è di facebook? Il gioco degli specchi

Il web rilancia entusiasta la news "finalmente la moda contro l'anoressia", grazie alla petizione di Franca Sozzani su Vogue. Mmmhh.. Lodevole! ma leggendo le sue argomentazioni ci investe una vischiosa sensazione di confusione...  "contro" si, ma contro chi? e come? e da chi? ..più precisamente? Signora Sozzani, abbiamo alcune osservazioni da farle, in merito al suo post (che citiamo testualmente):
1. Negli anni 70 la colpa era solo dei genitori solo più tardi si è cominciato ad incolpare la moda in quanto propone modelle magre.
ma negli anni Settanta, infatti, i DCA NON erano un problema di massa, ma una sintomatologia relativamente rara, la pubblicità non era così invasiva e le riviste NON invitavano a modelli impossibili
2. per anni la moda è stata accusata di essere la causa principale nei DCA per le ragazze di tutto il mondo, oggi il vero colpevole sembra essere Facebook
Già, perché brulica di ragazze malate che fanno il tam tam: quelle che lei ora addita come le sole colpevoli, a cui giustamente tirare un siluro poliziesco. Ma CHI / COSA ha creato queste orde di ragazze malate? 
3. Poi si è visto che l'età delle ragazze malate di anoressia si sta modificando, inizia già a 11 o 12 anni, età in cui non si pensa certo di comprare una rivista patinata e ci si augura che qualcuno impedisca loro di passare ore su Facebook.
Già! man mano che i target della pubblicità (e delle riviste come Vogue e relative propaggini tipo "Vogue bambini") si abbassavano di età, l'istigazione alla competizione era sempre più feroce e la malattia dilagava in età sempre più basse (ora quasi prescolari, si aggiorni). Ma mentre per anni questo allarme risuonava e l'anoressia dilagava, scusi signora Sozzani, ma lei faceva eco alle citazioni di Coco Chanel (una donna non è MAI magra abbastanza) con le sue (le taglie 44 si arrangino); sempre sfoggiando orgogliosamente un look che le è valso il soprannome di "il vampiro". E come può far finta di NON sapere che le bambine - non solo vedono le "riviste patinate" in casa, ma sono AGGREDITE da ogni lato dagli stessi messaggi delle riviste, confezionati apposta per loro, tramite pubblicità mirate e prodotti di ogni tipo.
4. Le modelle sono per lo più naturalmente longilinee ed esili per costituzione, essendo ancora acerbe e adolescenti e non formate. (..) gli stessi stilisti rifiutano quelle che si capisce che hanno problemi nutrizionali. 
Bè, questa poi. Tale difesa degli stilisti è del tutto INVERITIERA; lei lo sa, lo sappiamo tutti; inoltre questa frase è un'involontaria autoaccusa sul tritacarne di bambine che si fa nel nome della "moda", e le mitiche panzane sull' "esilità per costituzione" (proposta come modello unico e di massa), per bambine e adolescenti sono veleno puro.
5. E sono sicura che già usando FB in modo positivo, diffondendo ognuno di voi la volontà di aiutare chi è più debole, si possa attirare l'attenzione su un argomento così tragico e fonte di tanti dolori.
ECCO: finalmente qualcosa a cui ci potremmo attaccare in positivo. 
Ma perché non aggiunge alla parola "Facebook" anche "Vogue"? e "ognuno di voi" chi? perché non diffonde qualcosa di CONCRETO lei, con il suo immenso potere di fare tendenza - in altre parole di INDURRE opinioni e stili di vita nella gente?
Ma insomma: la moda, gli stilisti, le riviste, lei e tutta la sua storia e il suo mondo siete tutti totalmente ASSOLTI? anzi, ne escono riabilitati, come ingiustamente accusati per anni, e ora generosamente prendono pure in mano la situazione.. ma davvero sta parlando seriamente? Non crede che dal suo pulpito ciò non sia ammissibile?
Per ora lei diffonde solo un j'accuse che ricade su vittime (succubi dei loro maître à penser) avvelenate da decenni di propaganda consumistica, cinica e irresponsabile: il tutto senza un'ombra di AUTOCRITICA. E' questo che lascia costernati, davvero.
..ma ci faccia il piacere signora Sozzani, ecco cosa ci verrebbe da dire. Ma cerchiamo di essere costruttive. Anche se in quella forma censoria ci lascia perplesse, le facciamo una proposta equa, signora Sozzani: dia credibilità alla sua petizione ABOLENDO dalle pagine di Vogue i BMI 16 e 17 e impegnandosi:
1. a RIFIUTARE le pubblicità con modelle sottopeso
2. a EVITARE di fare e rilanciare servizi di moda che esaltano modelli malati e silhouette irraggiungibili. 
Chi si occupa di stile, di specchi se ne intende. Che gli specchi non siano sempre fedeli lo sappiamo tutti. Che i media sostenuti dalla pubblicità siano una sorta di galleria degli specchi deformanti anche. Ma di fronte a tragedie come questa, basta balle per favore. Ci piacerebbe rivolgere le stesse domande alle centinaia di siti, blog, quotidiani, riviste ecc che hanno rilanciato la notizia, invitando entusiasti alla petizione, SENZA OMBRA di spirito critico.  Le sole voci dissonanti, per adesso, si contano sulle punte di una mano.. il post "petizioni grottesche", su una piccola postazione che, nascosta nel buio del web, da tempo dialoga con i "blog pro-ana" che la Sozzani addita oggi come "sola causa del dilagare dell'anoressia"; le sacrosante riflessioni di "le vipere", di "machedavvero"...  e non molti altri. Non è strano?

giovedì 24 marzo 2011

Worldwide women revolution. Una battaglia davvero durissima.

Una battaglia davvero durissima, che come armi ha solo il pensiero. Grazie ad Amnesty, veniamo a sapere che i "rivoluzionari" egiziani, alle donne che li hanno sostenuti, stanno riservando repressione e torture: che comprendono non solo pestaggi e condanne carcerarie, ma anche "test di verginità" nei posti di polizia. Per le donne dunque non c'è mai pace. E nemmeno se sei dalla "mia parte" lo sarai mai, sempre e comunque sei mia nemica e colpevole perché donna.
Leggetevi questo post sul movimento delle donne saudite, dice bene ciò che di nuovo sta covando in un mondo in cui le donne, fino ad oggi, come opzione per ribellarsi avevano solo il suicidio. Quel che sta cambiando davvero le cose è la crescente opportunità di collegarsi, su internet, di cervelli pensanti ciascuno dei quali è  un neurone di quel nuovo cervello globale che sta creando azioni ovunque, spiazzando l'establishment ma anche i leader delle opposizioni.
E' un LUOGO REALE dove ci possiamo incontrare - ovunque ci troviamo! e creare un pensiero > e dunque un'AZIONE, collettivi (e non per niente i tentativi di tappare la bocca alla rete sono sempre più aggressivi). Su facebook (ben più che nei siti e blog classici), i collegamenti sono fulminei e il dibattito è rovente ...basta vedere il nostro D-Day: mentre qui il blog sembra abbandonato, su fb il gruppo non sta mai zitto. E in QUEL LUOGO che travalica ogni nazione stiamo assistendo alla nascita di pagine curate da donne che nei loro paesi, per questo, rischiano tantissimo.
Per esempio queste, solo per citare le ultime due: Saudi Women Revolution, Tawakkol Karman for Yemen President. Collegatevi! sostenetele. Facciamo eco alle loro voci.
Il mondo ha un disperato bisogno della sua parte femminile; e ancor più là dove i più feroci regimi sono sostenuti dalla criminalizzazione delle donne, sono loro le vere custodi delle speranze. DOBBIAMO SOSTENERLE: con tutta la nostra amicizia, tutto il nostro affetto e la più sincera partecipazione; dobbiamo partecipare al loro lavoro e velocizzare il più possibile quella rete che rinforza tutte. Non abbiamo altri strumenti: ma abbiamo i nostri pensieri e possiamo usarli bene.

martedì 22 marzo 2011

Al fianco di Flavia Perina colpita da una censura brutale

Cacciata dal Secolo d'Italia, con «esonero ad effetto immediato» e con la divertente proposta (direi che suona decisamente sarcastica) di tenere, in alternativa alla direzione del giornale, una rubrichina «che sarà quanto prima attivata per consentire anche argomenti in dissenso rispetto alla linea editoriale».
La notizia è di poco fa, e già fra le donne del web è scattato il tam-tam della solidarietà. «Davvero non è più questione se essere "di destra o di sinistra" - osserva giustamente un commento - ma di intendersi sui concetti più basilari di pluralità e di rispetto della democrazia». Intendersi e di DIFENDERLI, aggiungiamo noi. 
Anche dal nostro blog: tutta la nostra SOLIDARIETA', Flavia, e la promessa che saremo al tuo fianco se deciderai di attuare un'iniziativa di protesta.

sabato 12 marzo 2011

Assemblea delle donne della Lombardia 
in rete con "Se non ora quando"

In continuità con le manifestazioni di Milano del 29 gennaio, del 13 febbraio e dell'8 marzo, e dopo la grande manifestazione del 13 febbraio che ha mobilitato un milione di persone non solo in Italia, ma in molte città estere nel mondo, le donne di Milano e dintorni sono invitate a discutere i contenuti di una piattaforma comune.

Lunedì 14 marzo 2011 ore 20,30: dalla Lombardia venite tutte all'assemblea delle donne. Vi aspettiamo numerose! Ci troviamo tutte all'Auditorium della Fondazione Cariplo in
 largo Mahler, ang. via Torricelli (c.so San Gottardo)
E' il momento di riempire di contenuti la protesta delle piazze: perciò è importante venire a un confronto pubblico su lavoro, sanità, welfare, violenza, maternità & paternità, equa rappresentanza al 50% eccetera...

Le oche son tornate

Uno dei pochi ricordi che restano a chiunque abbia frequentato almeno le elementari, è che quel dì furono le oche che salvarono il Campidoglio dai barbari... Un episodio che alle donne è sempre piaciuto; visto che l'epiteto "oca" da sempre si spreca nei loro confronti .

Oggi il sonno abbonda, i barbari pure, e puntuali - al grido "si starnazza tutte in piazza" - le oche son tornate a dare la sveglia, per una buona causa:


E oggi, tutte insieme, in piazza per la nostra amata Costituzione.

giovedì 10 marzo 2011

James Bond scende in campo


Dice la descrizione del video che "dopo aver sentito il discorso di Napolitano, anche James Bond ha fatto outing e ha ammesso: si, sono un maschio infrarosso e femminista. Sostengo le donne e me ne vanto".
Noi invece pensiamo che abbia visto il nostro appello agli uomini!
In ogni caso.. concordiamo che '
ecco! perché Daniel è un bel po' più sexy di Sean Connery'.
Si, sei veramente un gnocco inarrivabile, caro Daniel. ;D

venerdì 4 marzo 2011

Marzo 2011: una primavera delle donne/flashmob a Roma e tutti gli altri appuntamenti

8 marzo - Piazza Vittorio Emanuele II, h. 16,00
il Comitato Se non ora quando invita tutte /i alla manifestazione “RIMETTIAMO AL MONDO L’ITALIA”, dalle h. 16.00: interventi dal palco, performance sul lavoro, sulla danza e sullo sport, oltre a proiezioni di video e musica dal vivo.
Inoltre: da piazza Bocca della Verità a Campo de Fiori: Corteo notturno dalle h. 18,00. QUI: maggiori dettagli sul corteo
INOLTRE: sit-in davanti all'Ambasciata iraniana; dalle h. 17 alle 19; QUI l'evento descritto su facebook.
ATTENZIONE: un gruppo di Deb Romane organizza anche un flashmob a cui non potete mancare! dalle 17,30 in avanti alla scalinata del Campidoglio, a Roma.
Memori delle oche del Campidoglio che in tempi lontani svegliarono (e salvarono) la città continuiamo a sforzarci per svegliare questo Paese. Ognuna di noi venga all'appuntamento con qualcosa di "ochesco": un abito bianco, un becco di cartone, piume.. quello che si vuole! Portate anche un cartello con la vostra parola d'ordine, qualcosa che dica quello che le donne vogliono. Esempio: vorrei.. voglio.. un lavoro che non sia precario, che il mio essere donna venga raccontato dai media in maniera diversa, poter pianificare quando e come diventare madre, poter girare per le città senza aver paura ecc. Ciascuna di noi ripeterà la propria frase sulla scalinata...
Sveglia... si starnazza tutte in piazza! non potete mancare..
Poi attraverseremo la piazza per andare da Madama Lucrezia, una delle statue parlanti romane: una volta all'anno i reietti della capitale la vestivano e le affidavano i loro desideri, noi la copriremo di post it con i nostri nomi e le nostre proposte, denunce, volontà.

A Milano (come già raccontato in questo post) l'appuntamento sarà in Piazza dei Mercanti. Altri eventi in tantissimi posti.. Qui trovate TUTTI GLI APPUNTAMENTI nelle varie città d'Italia.

E ovunque siate anche noi, insieme a "Se non ora quando", invitiamo tutte le donne a unirsi virtualmente, per l'8 marzo, con un fiocco rosa... da appendere a una statua, a un albero, alla borsa, al motorino, alla finestra, alla giacca o al finestrino della macchina, per raccogliere la piattaforma lanciata in occasione della festa, incentrata a combattere la precarietà e tornare a considerare la maternità a carico della fiscalità generale; congedi di maternità e paternità, norme che impediscano il licenziamento "preventivo" come le dimissioni in bianco..

Nel centenario dell'8 marzo, che sia anche un nastro virtuale con cui legarsi tutte, nel 150.mo dell'Unità d'Italia, per una rinascita del Paese. Non importa dove! davanti agli asili, sul lavoro, nei mercati; che ogni luogo sia il luogo del nostro 8 marzo, un momento di incontro e discussione.


Marzo 2011: una primavera delle donne/appuntamenti a Milano


Care ragazze, iniziamo da Milano!
8 Marzo: Presidio e critical mass a Milano
14 marzo: assemblea delle donne
in continuità con le piazze del 29 gennaio e del 13 febbraio e in diretta collaborazione con "Se non ora quando" invitiamo tutte/i a partecipare, con la vostra sciarpetta bianca, al Presidio/critical mass dell'8 marzo alle ore 18 a Milano in Piazza Mercanti.
Se avete una bicicletta, VENITE IN BICI: da lì si muoverà una breve "critical mass" delle donne.
Poi siete tutte invitate a esporre per una settimana, dalle finestre di tutta la Lombardia, un TELO BIANCO: fino al 14 marzo, giorno in cui si terrà una GRANDE ASSEMBLEA per confrontarci e dare nuova energia al vento sollevato dalle iniziative delle donne.
TUTTI sono invitati. Tutte, e tutti, siamo protagonisti.
Nessuno sia timido.

l'8 marzo 2011, a Milano daremo i numeri:
girando per il centro in bici con cartelli e striscioni che spiegheranno che:
• le donne lavorano più degli uomini tra professione e cura ma hanno i contratti più svantaggiosi e precari;
sono il 60% dei laureati, ma solo il 46% di chi lavora. Che sono il 42% dei magistrati, il 32% dei medici, il 42% degli avvocati, il 30% degli imprenditori ma a parità di lavoro guadagnano in media il 20% in meno degli uomini;
• in Italia (tra gli ultimi paesi d’Europa) il 21% dei deputati e il 19% dei senatori è donna: ma nel Governo ci sono solo 5 ministre, di cui ben 3 senza portafoglio. Nei consigli d'amministrazione delle società quotate in borsa la presenza femminile è solo del 3% (contro il 42% della Norvegia). Il 68% delle donne tra i 20 e i 49 anni ha un’occupazione se non ha figli, il 60% se ha un figlio, il 54% se ha due figli;
in Italia, la spesa per le politiche sociali e famigliari rappresenta l’1.3% del PIL, meno della metà della media europea, un terzo della Francia. Il 77% del lavoro famigliare è sulle spalle delle sole donne; solo il 10% dei bambini fino ai 2 anni frequenta un nido. Il vero "welfare" per i piccoli è rappresentato dai nonni (chi li ha). Il 55% delle donne sotto i 30 anni (e il 40% di quelle sotto i 40) NON può fruire delle tutele sulla maternità previste dalla legge perchè NON ha un lavoro a tempo indeterminato.
Proviamo a dire basta a tutto questo prima che sia troppo tardi. Proviamo a riprendere, senza falsi moralismi, parola nella vita pubblica, liberandola dalla corruzione, dall’ipocrisia, dal familismo, dall'omofobia. Proviamo ad esigere istituzioni oneste. Proviamo a dire che non siamo in vendita, non siamo merce di scambio per festini, non stiamo dietro le quinte ma in piazza e sul lavoro.
Diamo visibilità al vento di cambiamento con un lenzuolo bianco fuori dalle nostre finestre dall’8 al 14 marzo.






Inutile ricordarvi, vero.. che questo mese di marzo 2011, per inciso, è anche il CENTENARIO di quella catastrofica giornata che ha condotto alla scelta di una data divenuta, poi, la Giornata Internazionale della Donna, simbolo del riscatto di tutte le donne.