domenica 29 aprile 2012

Violenza sulle donne: ecco i complici

Scrive Luisa Betti sul Manifesto che i primi complici del femminicidio sono l'inerzia e la mancanza di volontà politica delle Istituzioni italiane; insieme a messaggi mediatici superficiali, misogini e irresponsabili. Ha ragione su tutto e aggiungiamo: le "istituzioni" le fa la politica, e la politica di questo paese è marcia. Il partito di maggioranza che per 17 anni ha "guidato" l'Italia verso il burrone, nel 2010 ha avuto il coraggio di togliere i fondi perfino al telefono contro la tratta delle schiave! e i partiti di "opposizione"? zero. Ma vediamo nel concreto alcune cifre (anche grazie all'articolo della Betti) sulla situazione italiana:
Educazione sessuale e relazionale nelle scuole: ZERO.
Osservatorio nazionale sulla violenza di genere: ZERO.
Ministro per le Pari Opportunità: ZERO (incarico accorpato a quello del Ministro del Lavoro).
Erogazione ad oggi dei 18 milioni di euro destinati per il 2011 ai centri antiviolenza: quasi ZERO.
Firma della "Convenzione europea di prevenzione e lotta alla violenza contro le donne" del 2011: ZERO. 
Posti letto nei centri antiviolenza previsti dal Piano europeo: 5.700. 
Reali in Italia: 500.
Scrive Luisa Betti: se una donna che subisce violenza viene accolta in un centro difficilmente rischia la vita. E ha ragione: ma, anche se i pochi dati che abbiamo sono terrificanti, i centri non ci sono.
Invece ci sono campagne sempre più aggressive perché i pochi centri che esistono vengano CHIUSI. 
E perché? perché covi gestiti dalle "nazifemministe", dove si fabbricano "false accuse", contro innocenti uomini accusati ingiustamente di violenze e pedofilia dalle solite donne carogna, solo per "misandria".
Non ci credete? Leggete QUA.
Firmiamole tutti le petizioni! e per fortuna che qualcuno cha ha voce per farlo si decide a lanciarle. Ma poi cerchiamo anche di andare a fondo dei problemi. Senza dimenticare che anche bulimia e anoressia sono risultati di una pressione sulle donne perpetrata da una violenza mediatica che le inchioda a modelli inarrivabili e non dà alcun nutrimento a un immaginario sano e potente.
E anche bulimia/anoressia sono una peste sociale totalmente ignorata dalla politica e dalle istituzioni.


3 commenti:

  1. Grazie dei dati, già condivisi, e complimenti per la nuova (???) grafica e impaginazione, con tutti i blogrolls per temi, ma quanta roba :)

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  2. Grazie per l'articolo! Giustissima analisi, da condividere in toto

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  3. Tutto e vero, ma dove ci sono nascoste il giudici, dove è ministero di giudizia... ma vi rendete conto 54 donne ucise per 120 giorni. Reato penale senza conseguenza??? Ha ha ha, e i'complici vivono una vita piu che trancuila in buona e piacevole liberta.Aplausi !!!

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