Tra le promesse elettorali
di Hollande: un governo 50 e 50.
Ed ecco la lista completa dei
nomi del nuovo governo:
Ministro degli Esteri:
Laurent Fabius
Educazione: Vincent
Peillon
Giustizia: Christine
Taubira
Economia, Finanze e
Commercio estero: Pierre Moscovici
Affari sociali e
Sanità: Marisol Touraine
Eguaglianza dei
territori: Cecile Duflot
Interni: Manuel Valls
Difesa: Jean-Yves Le Drian
Ecologia ed energia:
Nicole Bricq
Cultura e
comunicazione: Aurelie Fillippetti
Agricoltura e
agroalimentare: Stephane Le Foll
Università e Ricerca:
Genevieve Fioraso
Rilancio produttivo:
Arnaud Montebourg
Lavoro: Michel Sapin
Riforma dello Stato e
Funzione pubblica: Marilyse Lebranchu
Oltremare: Victorin Lurel
Diritti delle donne e
portavoce governo: Najat Vallaud Belkacem
Ministro delegato alle
Politiche urbane: Francois Lamy
Bilancio: Jerome Cahuzac
Sport e giovani:
Valerie Fourneyron
Guadiasigilli: Delphine
Batho
Riuscita scolastica: Georges
Pau-Langevin
Rapporti con il
parlamento: Alain Vidalies
Affari europei: Bernard
Cazeneuve
Anziani: Bernard Delaunay
Economia sociale: Benoit
Hamon
Famiglia: Dominique
Bertinotti.
Disabili: Marie-Arlette
Carlotti
Sviluppo: Pascal Canfin
Francesi all’estero:
Yamina Benguigui
Trasporti ed economia
marittima: Frederic Cuviller
Pmi e innovazione:
Fleur Pellerin
Artigianato, Commercio
e Turismo: Sylvia Pinel
Veterani: Kader Arif.
Si direbbe che la promessa
sia stata rispettata: metà sono donne. Peccato che solo uno fra i Ministeri centrali (quello della Giustizia), vada a una donna; per il resto, tutti i Ministeri di
vero rilievo sono saldamente in mano ai maschi. Alle donne, come al solito, le
“cose da donne”; pari opportunità, disabili, turismo, ecologia, sport e giovani
ecc.. e altre cose amene, alcune delle quali peraltro cruciali – ma ritenute,
dalla politica stantia, del tutto secondarie e accessorie.
Ma almeno una cosa
soddisfa tutti: il taglio del 30 % degli stipendi dei ministri.
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