A chi non c’era, ricordiamo che fino al 1978, essendo
vietata l’interruzione volontaria di gravidanza, le donne che intendevano
abortire abortivano lo stesso. Punto e basta. Qual era la differenza? Chi aveva
il denaro lo faceva al sicuro, ancorché clandestinamente; chi non lo aveva
moriva sotto ai ferri da calza. C’era poi una categoria di persone che veniva
dissuasa dal divieto legale, e teneva il bambino anche se non lo aveva scelto:
questa categoria minore è stata sostituita da quelle che anche oggi decidono di
tenerlo, ma, proprio grazie alla legge, ricevono più supporto di prima. C’è poi
l’immane numero di aborti che vengono evitati grazie al lavoro di prevenzione
messo in atto dalla legge stessa.
E tutto questo è dimostrato dal fatto che dall’introduzione
della legge il ricorso all’aborto è drasticamente diminuito: dai 213.000 del
1980 ai 120.000 di oggi (dei quali 80.000 donne italiane). I figli indesiderati
sono meno; le morti per aborti clandestini (che prima del 1978 erano numerose!) si sono azzerate.
E allora di cosa stiamo parlando?
Molto potrebbe ancora migliorare se si investisse seriamente sui consultori ma questi, invece, si vedono sempre più tagliare i fondi, dagli stessi che dicono di "difendere la vita".
E allora, smettiamola di prenderci in giro! che un vero “movimento per la vita” inizi a combattere
sul fronte della prevenzione e della civiltà, e non degli slogan irresponsabili.
Le vie dell’inferno sono lastricate di buone intenzioni... lo sapevate? se lo ricordino i
crociati che confondono l’ “inciviltà dell’aborto” con la civiltà di una legge
da difendere.
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