martedì 20 novembre 2012

Non esiste un modo elegante di mettere un burka. Crepino i burka e viva Greenpeace.

In vista delle Primarie del centrosinistra (e in attesa che si organizzino le "primarie" del Centrodestra, probabili quanto sarebbe probabile che un'azienda affidi a una consultazione popolare i ruoli del proprio CdA), gli stufi marci della politica e dei suoi metodi cercano spiragli alternativi all'astensionismo, e metodi nuovi per valutare candidati e programmi.
Noi segnaliamo due elementi centrali che sempre più gente ritiene non più negoziabili - devono essere considerati! E sarebbero: 
1. ambiente e sostenibilità;
2. democrazia paritaria e sguardo di genere.
Su primo tema Greenpeace ha promosso la campagna "Io non vi voto", che mette finalmente la politica con le spalle al muro (era ora!): devi rispondere su tutti i punti di una buona politica energetica. E se non rispondi, anche questa è una risposta.
Finora, su entrambi i temi, sembra che i soli a rispondere degnamente siano stati Laura Puppato e Nichi Vendola. Laura però, lo fa diversamente da tutti; e addirittura in forma di replica. Lo fa come qualcosa che è, a priori, nel suo DNA politico: qualcosa di già dimostrato in tutta la storia da amministratrice in cui le decisioni ha dovuto prenderle lei, e l'ha fatto non in "campagna elettorale", ma per convinzione, sotto la pressione di nessuno. Con la stessa spontaneità, fin dai primi di novembre ha sollevato l'idea di dedicare le primarie, e parte dei loro entroiti, ai centri antiviolenza - dato che la consultazione cade nella giornata internazionale per mettere fine alla violenza contro le donne. Con la stessa tranquillità, ha salutato l'iniziativa di Greenpeace non come un "attacco alla politica", ma come un opportuno invito a chiare prese di posizione.
Ma tanto, chi lo sa? ieri sera, speranzose, ci siamo accomodate davanti all' Infedele di Lerner, dove Puppato era finalmente ospite! sperando di vederla parlare (finalmente), del suo programma in una trasmissione di informazione. Dopo ore e ore di noiose chiacchiere aveva potuto dire si e no 3 parole, di straforo; in compenso ha fatto tutto il tempo una gran bella tappezzeria. Lerner, ma tu il burka non avevi detto che volevi "toglierglielo"? o volevi solo infirlaglielo con più stile? Perché su una cosa dobbiamo deludere quelli che sottovalutano: non c'è stile nel burka, mai. 
Abbasso il burka, dunque, e l' "informazione migliore" che abbiamo, che non è all'altezza: al pari di quella peggiore.
Viva Greenpeace, invece, che toglie i panni ai politici, obbligandoli a mostrare verità che dobbiamo conoscere.




2 commenti:

  1. Hai proprio ragione, Gad Lerner ha dimostrato che l'invito alla Puppato era solo legato all'Audience della "novità" e che il suo stare dalla parte delle donne è solo filosofico, ahimè! Sono d'accordo sulle priorità indicate nel post, da cui la politica non può più prescindere.
    Mi piace molto il tuo blog e ti seguirò con piacere. Un caro saluto, a presto

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  2. peccato si.. avevamo appena dedicato a Lerner un vero omaggio, anche per le cose che dice in questa breve intervista..
    http://www.youtube.com/watch?v=HOWS0XCPDAE&feature=share&list=UUpA1kIne2EsLxJfKkkkmGkg

    soprattutto il modo di fare che ha avuto è stata una delusione.
    Speriamo che prima o poi si riguardi la puntata, guardando se stesso "da fuori" (come dice di capire che si debba fare, appunto nel video che allego), e si renda conto di quanto - contro tutti i suoi pirncipi - in questa occasione è stato villano (forma tipica, del resto, dell'essere maschilisti).

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